Carrassi, ieri e oggi
Carrassi nasce contemporaneamente a San Pasquale. Rimangono della vecchia conformazione la Chiesa russa, l’Ex caserma Rossani (oggi parco) e alcune casette del primo Novecento sopravvissute alle demolizioni causate dall’apertura di via Unità d’Italia. La nuova Carrassi, più a sud, rimane immutata: strade strette, le principali via Montegrappa, via Podgora e via Pasubio. Una terza Carrassi nasce negli anni ’70, partendo dalla contrada Padreterno e si estende fino a Carbonara, comprendendo il Parco 2 Giugno: un’area dove tutto è di nuova edificazione, tranne alcune bellissime ville e l’ex ospedale militare Bonomo.
Il Pope, il cuore orientale di Bari
Come raccontato da Vito Maurogiovanni nelle sue opere, l’attuale Corso Benedetto Croce di Bari, prima veniva chiamato Corso Sicilia. Era una lunga strada piena di alberi a poca distanza dalla zona commerciale. Di qui passava un tram che partiva nei pressi della Camera di Commercio e arrivava fino a Carbonara e Ceglie. In attesa dello scambio di binari, spesso la gente si riempiva le tasche con fichi e mandorli. Bari ha un cuore orientale. Anche se non ci facciamo caso, nel quartiere Carrassi, fra le vecchie case che hanno ancora il sapore di campagna, e i nuovi palazzi, sorge la Chiesa Russa, con il Pope (proveniente da Mosca) venuto prima della grande guerra. Con lui c’era una monaca moscovita che rimpiangeva la sua Russia. Cupole di un verde intenso e lunghi tetti di un’architettura venuta dalla lontana Russia, così si presentava la chiesa il cui scopo era ospitare pellegrini che dal mondo slavo venivano a Bari a visitare la tomba di San Nicola.
San Pasquale: rione d’epoca
Il quartiere San Pasquale è caratterizzato da affascinanti strade come Via Celso Ulpiani, via Giovanni Amendola e via Edoardo Orabona che danno accesso al campus universitario, Politecnico di Bari, nato agli inizi degli anni ’50.
Andando più a sud, tra il Politecnico e via Adolfo Omodeo, la zona viene chiamata “San Marcello” prendendo il nome dalla chiesa situata nei pressi, e comprende antichi edifici come Villa Giustiniani, nei cui sotterranei è presente un ipogeo, e come l’ex Hotel Ambasciatori.
Tunnel Antiaereo: ex bunker
Nel quartiere Picone di Bari, in via Devitofrancesco, da quasi ottant’anni esiste un tunnel antiaereo. Inizialmente in quell’area c’era la fabbrica di Adolfo Angeli, passata nelle mani del Municipio e diventata caserma dei vigili del fuoco. Durante la seconda guerra mondiale, a causa dei bombardamenti, i vigili chiesero ed ebbero il consenso dal Comune per scavare un rifugio antiaereo.
Il Rione Picone
Il nome Picone deriva da un torrente che lì scorreva. Nel 1927, la città venne suddivisa in quattro quartieri e, nel terzo, fu inserito il territorio chiamato Picone. Infatti, dopo la prima guerra mondiale, la zona era cresciuta demograficamente e ciò portò alla costruzione della grande struttura del Policlinico. Nel secondo dopoguerra fu eretta una struttura molto rilevante, quella del “Villaggio del fanciullo”. Nel 1951, Bari venne ulteriormente suddivisa in 5 quartieri ed il rione Picone, amministrativamente, passò dalla parte occidentale della città a quella orientale. Fino al 1981, la costruzione di nuove strutture, per esempio di scuole, all’interno del territorio, testimonia un ulteriore importante incremento demografico.